Scrivere un romanzo da Premio

Benvenuti nella mia cucina.

Oggi parleremo di una nuova ricetta: come scrivere un mega-romanzo italiano profondissimo e ispirato, da Premio Strega.

  1.  il romanzo deve essere triste. Tristissimo, se possibile. Uno o due morti e un paio di traumi infantili dovrebbero bastare.
  2. ambientazione metropolitana, famiglie allargate e borghesia medio-alta se scrivete su “la società”. Campagna e provincia, famiglione tradizionali e ceto medio-basso per saghe familiari sulla difficoltà dell’esistenza. Niente famiglie e passato oscuro per un tripudio dell’introspezione.
  3. I protagonisti dei libri non lavorano quasi mai, o comunque fanno qualcosa che gli fa profondamente schifo (ricordate che devono essere tristi). Mangiano pochissimo, e male.
  4. I protagonisti sono brutti. O almeno insipidi. Se ci sono dei personaggi di aspetto gradevole, fategli capitare qualcosa entro pagina 150.
  5. I protagonisti hanno un’anima delicata e osservatrice, fanno a fette la realtà e la rigurgitano a loro immagine.
  6. Niente “camere che danno sulla torre Eiffel”, niente “mascelle volitive”, niente “corpi vibranti di vita”. Fanno subito Harmony.

Esempio: padre banchiere che non si occupa dei figli (provenienti da diversi matrimoni), madre (anzi, meglio: matrigna) dalla mente debole, figlio (il protagonista) di salute cagionevole, emaciato e triste, figlia con tendenze autodistruttive (abuso di droghe e disturbi alimentari: a piacere). Dove? Città non nominata.

Ora, un ultimo punto: il titolo. Preferite la forma Soggetto+aggettivo (non obbligatorio)+complemento di specificazione+predicato+complemento a caso (casi celebri: l’eleganza del riccio)

Mi raccomando, più gli accoppiamenti sono casuali meglio è.

Esempi:

“le ciabatte di mia nonna adorano il curry”.

“Il sospiro cieco dell’ albatros”

In alternativa, vale “soggetto poco noto“, che sarà ovviamente un’allegoria, o lo sfondo o una cosa nominata solo alla fine (come ne La Certosa di Parma e canne al vento)

“Plecotus austriacus”

“Concerto per violoncello”

“4531 Asaro”

La copertina: disegni stilizzati, quadri ignoti finto-realisti.

Ora andate, scrivete, e non deludetemi. Chi nei commenti scriverà l’abbozzo di trama più bello per i titoli che ho dato vince un grazie.